T’amo pio prosecco

Nonostante tutto, nonostante la crisi del vino Chianti Classico, adatto a un consumatore che ama la buona cucina e per questo sempre più in crisi, nei Bar a Radda in Chianti il succeso delle bollicine è enorme: si fanno fuori migliaia di bottiglie di Prosecco, liscio o negli Spritz, ormai la bevanda alcoolica per eccellenza dei giovani.

Talmente grande è il successo, che addirittura alcuni produttori chiantigiani saranno costretti a sostituire il Sangiovese con il Glera, il vitigno del Prosecco? Staremo a vedere, le vie del mercato sono infinite… Nel frattempo lasciatemi abbandonare a una poesia dedicata al Prosecco (non si rivolti Giosuè Carducci nella tomba, è solo uno scherzo). La Poesia si intitola: T’amo Pio Prosecco

T’amo Pio Prosecco, e mite un sentimento

di vigore e di pace al cor m’infondi

O che solenne come un monumento

Tu di Glera i campi di vigne fecondi,

o che al mercato dilaghi contento

l’agil beva dell’uom fecondi:

e t‘esorta e ti inebria, e tu c’ ol lento

alcool con le bolle rispondi.

E del grave bicchier entro l’austera

Dolcezza si rispecchia ampio e quieto

Il divino spritz del briacon nel bar.

Vini beverini VS Vini grossi: 2-0

                                                             

La competizione tra vini leggeri, beverini, meglio con le bollicine e vini importanti, concentrati, molto alcolici vedono al momento vincitori i primi per tre a zero come Brasile-Cile 3-0.

Le tendenze cambiano, i momenti di bere vino anche. I vini con le bollicine si bevono a tutte le ore, si bevono negli “spritz” (spumante, aperol, ghiaccio, limone) in compagnia, come aperitivo, al bar. I vini rossi, strutturati, concentrati, speziati, si berrebbero con una buona bistecca, una grigliata, durante i pasti; ma mangiare al ristorante costa, l’impegno nel preparare una buona cena è troppo. Ecco che allora, semplicemente, le quotazioni di vini spumanti sono alle stelle, mentre le quotazioni dei vini rossi Docg alle stalle. Errori ne sono stati fatti molti con i soliti giornalisti compiacenti: concentratori, tannini, osmosi inversa, hanno creato mostri di vino, che dopo due bicchieri ti stendono per troppa consistenza e invadenza.

Occorrerà tornare a vini rossi più semplici, fini, con gradazioni alcoliche moderate. Ma andatelo a dire agli assaggiatori “professionisti” che negli ultimi diieci anni hanno solo premiato i vini ciccioni, extra-large, ipercalorici, iperalcolici. Come faranno a cambiare rotta e giudicare secondo parametri molto diversi da quelli finora conosciuti?