17 pensieri riguardo “ABBASSO LA BUROCRAZIA!”

  1. Si “muove” eccome, il “Vigneto Italia”, con tanti ettari persi in 10 anni, e cantine più che dimezzate nel numero.
    Ecco l’analisi di WineNews sui dati (ancora non definitivi) del Censimento Agricoltura 2011
    dell’Istat.
    Se il numero delle aziende vitivinicole, dal 2000 al 2010, è sceso da 791.091 a 383,645, il
    “Vigneto Italia” è passato da 717.333 ettari complessivi del 2000, ai 632.140 del 2010 (-12%).
    Ma guardando più in dettaglio, si notano fenomeni interessanti, come il comportamento diversissimo, per esempio, delle due regioni più blasonate del Belpaese: se in Piemonte è sparito il 12% degli ettari vitati, la Toscana ne ha perso appena il 3%.
    La Regione che ha visto il crollo maggiore, in percentuale, è ilLazio (-45,7%).
    E se il Veneto, in un decennio, è stato sostanzialmente stabile, l’unica Regione che ha
    visto crescere il numero dei propri ettari è stata il Trentino Alto Adige (+11%), che è anche la Regione che ha perso il minor numero di aziende in percentuale (da 15.325 a 12.729, -16,9%).
    E, sempre in tema di vigneti, non sembra riuscito completamente, almeno nell’arco di una decade, il piano di diminuzione in Sicilia: l’isola resta ancora la Regione che possiede il più alto numero di ettari coltivati a vigneto in Italia (erano 121.796 nel 2000, sono 110.699 nel 2010, con un decremento del 9,5%), seguita dalla Puglia con 96.750 nel 2010 (contro i 111.290 ettari del 2000, -13%) e dal Veneto (73.708 nel 2010).
    Tra le regioni che perdono più aziende vitivinicole, il record dei peggiori spetta ancora al Lazio
    con un vero e proprio crollo, da 69.371 aziende nel 2010 a 20.485 nel 2010 (-70,5%), seguita dalla Liguria (da 12.544 nel 2000 a 3.940 nel 2010, -68%) e dalla Calabria (da 34.291 a 13.390 -61%). Il primato del numero delle cantine, però, nonostante diminuzioni importanti in percentuale (dal 42 al 51%) spetta sempre al Sud guidato dalla Puglia con 47.901 aziende vitivinicole, seguita da Campania (41.624) e Sicilia (40.611). Ma nonostante questi cali, il vino italiano cresce in valore e in qualità …

  2. Non ci si può accontentare, e nemmeno essere eccessivamente pessimisti a livello locale, tuttavia alcuni vini soffrono molto, anzi troppo rispetto alle potenzialità che esprimono.
    Certo che la situazione Toscana evidenzia aspetti meno "tetri" di altre situazioni, l’importante è che la burocrazia non uccida i viticoltori. I segnali però non sono dei migliori in quanto si prospetta a breve una "ennesima" revisione delle superfici vitate che deve essere affrontata a breve e con costi (pare) nuovamente a carico dei viticoltori. In pratica dovranno essere confrontate le foto aeree elaborate da AGEA con i dati risultanti dallo schedario e, per ogni unità vitata dovrà essere collegato una poligono disegnato sul GIS…

  3. …”tutto a tavolino”…perchè temono di sporcarsi le scarpine…o di trovarsi ”precipitati in un precipizio”….casualmente…

  4. Questa ennesima incombenza è veramente deprimente; tra l’altrro questo tipo di ca**ata la potrebbero fare d’ufficio. Dato che siamo già TUTTI ben definiti in ARTEA, se non ci sono anomalie dal confronto foto di AGEA, perchè ci devono far fare il lavoro a noi?
    Se qualche extraterreste ci sentisse dare i numeri con artea e agea gli si ammoscerebbe subito…

  5. …e intanto le giacenze del nostro amato Chianti Classico aumentano, come riportato dal Consorzio. I prezzi riportati delle CCIAA indicati inoltre NON sono rispondenti a molte quotazioni che avvengono nella realtà, specialmente per quanto riguarda le piccole partite: le quotazioni sono più basse, non sempre, (ma spesso si.)
    E la burocrazia ? Continua ad esigere attenzione, molta attenzione, troppa. Guai a sbagliare.
    Come andrà a finire ? Davvero non saprei dire.

  6. sei sicuro?…riguarda il 2011 nuovo ?..allora quei ”mercuriali” cosa sono ? specchietti x ” l’allodole burocratiche”? quei prezzi non si dovevano ”formare” in base a trattative REALI avvenute in settimana ?sicuramente se ,x assurdo,dovessi comprarlo lo pagherei di più..

  7. Il prezzo che ho saputo era riferito ad un’offerta di acquisto di una partita (90Hl) di vino atto a divenire 2008, che non è andato a buon fine. Il vino (che non era mio) era di qualità modesta. Le quotazioni rilevate dalle CCIAA in ogni modo non tengono conto delle quotazioni più elevate e più basse, come appunto sarebbe stato questo caso e quindi non fanno testo. D’altra parte con delle giacenze che sono ulteriormente in aumento è logico che gli acquirenti potenziali possono fare gli schizzinosi e giocare al ribasso sulle partite meno qualitative.

  8. …però.le quotazioni cciaa danno un minimo ed un massimo.. gli 80 euro offerti sono meno della metà ”dei prezzi camerali”…SIAMO MESSI MALE!( a questo punto che c….o stanno a fare i rilevatori burocratici dei prezzi!!….aspettano sicuramente il 27 del mese ..)

  9. Ma da un esperienza passata (passaggi iva etc) avevo scoperto che i prezzi erano tenuti "alti" alla CCIAA dal consorzio per non fare "figuracce"… Non so se è sempre cosi comunque mercuriali che non rispondono al vero non servono a niente!

  10. …cosa devono giustificare ? forse che tutto il lavoro svolto serve anche a vendere bene e che quindi possono avere un bilancio pieno di voci …”di spesa”?… 🙂

  11. Penso che i mercuriali siano tenuti "alti" per avere una garanzia più alta per le banche. Questa è l’unica ragione. Forse c’è un’altra ragione che Michele Casssano ha scritto sul Forum del Chianti Classico : "mi permetto di criticare l’uso un po’ disinvolto di questo genere di informazioni. Come si dice in economia "la moneta cattiva scaccia la buona", che tradotto vuol dire che a forza di sostenere che si va sempre peggio poi il peggio si manifesta davvero. Bisognerebbe rendersi conto che il nostro mercato è fatto soprattutto di "aspettative" che si alimentano di voci che quasi mai si basano su fatti concreti, anzi sono spesso voci interessate."

  12. D’accordo, ma sant’Iddio allo stesso tempo bisogna anche guardare in faccia all realtà e agire, altrimenti si fa la fine di Berlusconi che continuava a sostanzialmente a sostenere che la crisi non c’èra, è tutta una questione psicologica…bla, bla, bla, con che risultati ?

  13. Anche a me lascia un po perplesso, certo l’economia dello scambio è anche un gioco psicologico, ma le mercuriali se non danno un valore reale, fanno si che si distorce la realtà e la percezione "politica" della situazione sembra migliore, dunque di che si lamentano questi cittadini.
    Non sono convinto di lasciare in mano alle CCIAA il lavoro psicologico di risoluzione della crisi….. 😉

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