Non si era mai visto un fermento così grande per i corsi del vino. I partecipanti sono disposti a pagare 5/600 euro per fare un corso di qualsiasi genere, ufficiali o no, sul vino. Corsi della FIS dell’ONAV, dell’AIS, dei giornalisti o di comunicatori o di sommelier, persone che cercano di spiegare, di insegnare, di divulgare la cultura del vino in Italia. Un grande business, tanti sono le persone desiderose di partecipare ai corsi. I corsi di vari livelli moltiplicano poi il giro.
Dopo l’abbandono della cultura del vino in Italia, dalla seconda guerra, oggi le cose stanno cambiando e con esso il consumo consapevole di qualità del vino in Italia. Le nicchie di produzioni di vino di territorio cominciano ad essere seriamente rivalutate. E’ un interesse che fino a poco tempo fa ci si poteva solo sognare.
L’unico dubbio che ho sui corsi è che molti partecipanti lo facciano nella speranza di avere un ruolo, un lavoro in questo campo. Spero solo che sia la passione che li spinge, che questo sia lo spirito giusto da affrontare e che i corsi non siano considerati uno strumento per arrivare a ruoli lavorativi nel vino che, oggi, sono già affollatissimi.
Ma staremo a vedere. I giovani crescono e porteranno sempre nuove idee e iniziative.
Tanti Auguri a tutti i corsisti!