I 2014 di Radda in Chianti mi fanno ritornare giovane

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Alla Stazione Leopolda, in occasione della Chianti Classico Collection del 13 Febbraio 2017, ho assaggiato numerosi vini Chianti Classico 2014. Ho davvero necessità di esprimere qui quali emozioni ho avuto perché la 2014 è stata un’annata difficile, in molti posti del Paese una tragedia, ma a Radda, miracolosamente, i bravi produttori sono riusciti, con tanto lavoro che voi umani non potrete mai capire 😉 , a produrre vini che mi rimandano a quando ero bambino e ragazzo.

Tempi molto diversi da oggi, il motorino Malanca era un miraggio per pochissimi ragazzi privilegiati, contadini che coltivavano ancora qualcuno c’era, nel paesaggio di Radda c’erano i campi di grano, di erba medica, di avena e le barche di covoni, i tanti vigneti promiscui, con i frutti e gli olivi, ma sopratutto c’era la gente schietta e abituata al lavoro, le donne ben sode, pratiche, senza trucco e senza tacchi e poi si andava per vigne a lavorare cantando col Beta tre marce 48 cc.

In quegli anni, che ho vissuto a Radda in Chianti, il vino assomigliava moltissimo al 2014 di oggigiorno, vini beverini, FINI, un piacere berli accanto al focolare con le castagne o con gli arrosti (magari di passerotti che all’epoca nidificavano in ogni tetto di casa colonica), senza fronzoli.

Insomma gli assaggi dei 2014 di Radda mi hanno ringiovanito.

La mia Vigna di 46 anni

Oggi è iniziato il lavoro di selezione massale del Sangiovese (e dellla Malvasia Bianca e del Trebbiano) nella mia vigna di 46 anni. Questa vigna era già impiantata quando mio padre acquistò Caparsa (1965) e fu innestata da innestini professionisti di quell’epoca, uno dei quali mi ricordo il nonno di Riccardo Porciatti, attuale conduttore di Casa Porciatti, alimentari di prodotti tipici a Radda in Chianti. In quell’epoca era uso piantare il piede resistente alla fillossera, da portainnesti americani per lo più provenienti dal Sud Italia (come la Sicilia), e poi innestare con cloni selezionati  quà e là tra le viti delle colline limitrofe di Radda in Chianti, tra i vari contadini che coltivavano la vite.

Tra l’altro aggiungerei che questi cloni sicuramente risentono dell’influenza del periodo etrusco, testimoniato dall’area archeologica di un insediamento etrusco ellenistico del Monte alla Croce, poche centinaia di metri da Caparsa. La produzione di vino nel villaggio è testimoniata in maniera significativa dal rinvenimento di acini d’uva combusti esposti al Museo Archeologico del Chianti Senese, e delle tracce di un torchio vinario.

La procedura della selezione, iniziata oggi, mi porterà tra una decina d’anni alla produzione di vino di Sangiovese antico in circa un ettaro e mezzo di nuovo vigneto. I passaggi saranno i seguenti: oggi prima selezione delle migliori viti, tra una ventina di giorni ulteriore selezione per eliminare quelle viti che potrebbero avere accumulo di virosi o malattie in genere, verificando il viraggio della pigmentazione delle foglie. Successivamente si procederà all’innesto su portainnesti idonei e, tra alcuni anni, all’impianto di un primo filare. Dopo qualche anno verificheremo le migliori qualità di quel singolo filare e finalmente potremo piantare la vigna. Tempi necessari: tra gli otto e i dieci anni. Tanto? no, in agricoltura i tempi sono questi.

Quindi la mia vigna, ancora in produzione, da me rinfittita una quindicina di anni fa, conserva ancora una storicità secolare che proviene dai luoghi circostanti. E’ l’unico esempio rimasto tra le colline di Volpaia, S. Maria Novella, Albola, Radda e Monteraponi in quanto tutte le vigne intorno sono state reimpiantate con vitigni selezionati recentemente da luoghi diversi e lontani. Nella vigna insieme al Sangiovese c’è anche il Trebbiano e la Malvasia Bianca Lunga del Chianti Classico, vitigni una volta usati tradizionalmente per fare il vino Chianti Classico. Oggi le viti a bacca bianca sono indirizzate alla produzione di Vin Santo Doc del Chianti Classico o a Igt Bianco Toscano, in quanto è vietato usare le uve bianche nel vino Chianti Classico, ma quest’anno produrrò il vero e antico Chianti Classico con le uve bianche e il Sangiovese, che non potrò dunque denominare come Chianti Classico, ma come Igt Toscano, alla faccia di chi vuol produrre Chianti Classico con i vitigni bordolesi. Una rivoluzione, se comunicata bene.

Percorsi di Vino

Ho partecipato  alla festa dei tre anni del Blog di Andrea Petrini “Percordi di Vino“, a Roma domenica scorsa, con Roberto Bianchi (Val delle Corti) e Michele Braganti (Monteraponi). Un trio Raddese affiatato, sembravamo i tre moschettieri, difensori di un territorio, quello di Radda, che comincia ormai ad essere universalmente riconosciuto. Una bella giornata. Il momento più divertente per noi è stato quando Davide Bonucci ha condotto un laboratorio dei vini di Radda e noi abbiamo parlato.

Abbiamo parlato, parlato e riparlato, (si spera solo che qualcuno abbia capito il nostro toscanaccio) mentre gli “allievi” degustavano i nostri vini. E alla fine… gli applausi, come fossimo delle star. Ma noi non siamo star, siamo semplici produttori che lavorano col cuore in un territorio difficile davvero, ma incantevole: Radda in Chianti.

Chiacchiere di vino

Non si smette mai di parlar di vino. O per una cosa o per un’altra gli argomenti sono sempre tanti. A volte troppi. In Internet c’è una tale varietà di opinioni tra blog, giornali enogastronomici e notizie da perdere il capo. Alla fine, una buona bottiglia di vino a tavola zittisce tutti. Come ad esempio, domenica scorsa a Pisa al Ristorante Il Campano, in compagnia di un americano, ci siamo bevuti una Vernaccia di Sangimignano e due vini di Radda (anche se il Doccio a Matteo l’ho portro io…)

 

Radda in Chianti Uber Alles

Eh sì, con soddisfazione noto che i vini di Radda in Chianti, con i loro produttori, stanno ai vertici delle classifiche dei vini migliori.

La guida Espresso ha dato eccellenze al Baron’Ugo di Monteraponi, alle Pergole Torte di Montevertine e l’Acciaiolo del Castello d’Albola. Modestamente sò che sono stato citato nella guida Slow Food col mio Rosso di Caparsa. E ancora mancano i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso e Vini buoni d’Italia del Touring Club…

Dunque Radda al centro della vitivinicoltura Italiana: E’ una grande soddisfazione per questo piccolo territorio interamente al centro del Chianti Classico, dove da qualche tempo i vini sono considerati tra i migliori del mondo… o per lo meno ci si prova! :))

Un grazie di cuore a tutti i produttori (no alla concorrenza! Uniti si vince!)  e a tutti gli appassionati di vino di Radda.

 

Vino per la Fondazione Corti: Enoclub Siena

Durante la due giorni di Radda nel Bicchiere, il 5 e 6 giugno 2010, verrà presentata un’iniziativa benefica a favore della Fondazione Corti. Si tratta di una confezione in legno composta da tre grandi vini rossi di Radda in Chianti, realizzata con il coordinamento dell’Enoclub Siena, le etichette dell’artista senese Alessandro Grazi, in collaborazione con alcuni tra i più importanti produttori chiantigiani. La cassetta contiene queste bottiglie: Montevertine 2007, Chianti Classico Riserva Doccio a Matteo 1999 Caparsa, Chianti Classico Riserva Il Campitello 2004 Monteraponi. Tre bottiglie preziose, di produttori di qualità e in annate ottime, con etichette ad hoc in edizione limitata, numerata ed autografata. L’iniziativa è rivolta ai soci e simpatizzanti dell’Associazione Enoclub Siena, promozionalmente aperta a tutti durante il periodo della manifestazione di Radda. Alla qualità del vino, al valore artistico e collezionistico delle etichette, si aggiunge il fine umanitario: una quota parte del ricavato, al netto delle spese sostenute, verrà devoluta in beneficienza alla Fondazione Corti, attiva nel sostegno economico e tecnico-logistico del St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu, nel Nord dell’Uganda. La Fondazione Corti, l’Enoclub Siena, i tre produttori e Alessandro Grazi hanno messo insieme le loro forze in questa curiosa sinergia per realizzare un progetto prezioso, utile, genuino, che li unisce in maniera ideale e concreta.
La cassetta costerà 95 euro (offerta minima, tutto quello che eventualmente verrà offerto in più andrà alla Fondazione Corti). Ogni confezione includerà un DVD esplicativo dell’attività del St. Mary’s Hospital Lacor.

ttp://www.fondazionecorti.it/italia/?lng=ita
http://www.artedidee.it/artista.asp?id=1
http://vino.forumfree.it/
http://www.montevertine.it/ita/azienda.html
http://www.caparsa.it/
http://www.monteraponi.it/

Per Info:
Associazione EnoClub Siena
Cell.  331 1078464 (Davide Bonucci)
enoclubsiena@gmail.com