I 2014 di Radda in Chianti mi fanno ritornare giovane

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Alla Stazione Leopolda, in occasione della Chianti Classico Collection del 13 Febbraio 2017, ho assaggiato numerosi vini Chianti Classico 2014. Ho davvero necessità di esprimere qui quali emozioni ho avuto perché la 2014 è stata un’annata difficile, in molti posti del Paese una tragedia, ma a Radda, miracolosamente, i bravi produttori sono riusciti, con tanto lavoro che voi umani non potrete mai capire 😉 , a produrre vini che mi rimandano a quando ero bambino e ragazzo.

Tempi molto diversi da oggi, il motorino Malanca era un miraggio per pochissimi ragazzi privilegiati, contadini che coltivavano ancora qualcuno c’era, nel paesaggio di Radda c’erano i campi di grano, di erba medica, di avena e le barche di covoni, i tanti vigneti promiscui, con i frutti e gli olivi, ma sopratutto c’era la gente schietta e abituata al lavoro, le donne ben sode, pratiche, senza trucco e senza tacchi e poi si andava per vigne a lavorare cantando col Beta tre marce 48 cc.

In quegli anni, che ho vissuto a Radda in Chianti, il vino assomigliava moltissimo al 2014 di oggigiorno, vini beverini, FINI, un piacere berli accanto al focolare con le castagne o con gli arrosti (magari di passerotti che all’epoca nidificavano in ogni tetto di casa colonica), senza fronzoli.

Insomma gli assaggi dei 2014 di Radda mi hanno ringiovanito.

E’ finito il periodo turistico, ma domenica una bella degustazione al Poggio la Croce

Con un certo anticipo, il periodo del turismo 2011 si è praticamente concluso. Conducendo la vendita diretta presso il Paese di Radda in Chianti, ho un significativo termometro del’andamento del mercato e del turismo. Stiamo assistendo negli ultimi dieci giorni a un tracollo, a un rapido esaurimento del turismo, preziosa risorsa qui in Chianti. Ormai l’annata si conclude, con una seconda parte dell’anno in decisa diminuzione. Sarà colpa del governo, sarà colpa dei mass media che continuamente influenzano negativamente le speranze, le gioie, l’ottimismo e le aspettative con tutte le notizie negative possibili (ma perchè le notizie positive non fanno audience?), ma un certo malumore nell’aria si respira, una rassegnazione, una scoglionatura che, anche a livello turistico, si fa sentire, decisamente.

Comunque, segnalo qui un simpatico evento: “Festa dei vini del Poggio”, presso il Parco Archeologico del Poggio alla Croce, dagli Etruschi di 2300 anni fa, alla mezzadria, al paesaggio moderno, “storie” della tradizione vinicole del Chianti Senese. Domenica 16 Ottobre ore 11- 18, una giornata per scoprire la più antica produzione di vino nel Chianti attraverso la visita dei resti del villaggio etrusco di altura di 2300 anni fa. Ma anche un occasione speciale per conoscere il vino del Chianti di oggi, attraverso le proposte delle aziende limitrofe al Poggio alla Croce. Vai al sito www.poggiolacroce.it e clicca su eventi 16 ottobre 2011.

Aziende partecipanti: CAPARSA, VAL DELLE CORTI, MONTERINALDI, COLLE BERETO, MANDORLO, PETRAIA, BONATTE, MURICCIAGLIA, MONTERAPONI, CASTELLO D’ALBOLA, PRUNETO.