Noi Impresa o Io Famiglia?

Nel mondo del vino, esistono due tipi di impresa: individuale come la mia, con una contabilità semplificata, in economia, e Imprese societarie, con contabilità ordinaria e bilanci. E’ opinione diffusa che le imprese piccole e a conduzione “contadina”, non potranno reggere individualmente l’impatto della situazione di crisi economica. L’unica strada possibile è l’unione di molteplici microeconomie in imprese di grandi dimensioni, capaci di confrontarsi competitivamente con la finanza e il credito erogato dalle banche.

Io sarò romantico, indietro con i tempi, ma credo che le economie delle imprese familiari sono più realiste e affidabili delle grandi imprese. Io non sono un economista, lo era mio padre, ma nel mio piccolo mi sembra anche che l’aggregazione in caso di fallimento, può distruggere in un sol colpo molte persone. Questa non è l’opinione della maggioranza in quanto si dice ad esempio che i crediti sono erogati con tassi più agevolati per chi fa girare il sistema con numeri grandi, oppure che la produzione, separata dalle vendite e dal marketing, rende di più in confronto a chi deve occuparsi di tutto.

Mi piacerebbe se qualcuno commentasse questo post per avere più opinioni in proposito.

 

Il figlio vino

Il vino per me e molti vignaioli è come un figlio. La produzione in vigna è come un parto, la nascita è un’evento unico, la crescita è un’avventura.

Come per tutti i figli, qualche nascita è piena di problemi, altre più facili. La “gestazione” di quest’anno, a Caparsa, non è delle migliori a causa di diverse condizioni ambientali avverse, non certo per il poco amore o attenzioni. Se nascerà un figlio diversamente abile, oppure con qualsiasi altro problema, sarà sempre un mio figlio, un figlio da amare, fino in fondo.

Dopo questa metafora, vorrei invitare tutti coloro che mi domandano: “qual’è il vino o l’annata migliore?” a non farmi MAI questa domanda. Ogni vino, ogni annata è un’atto d’amore per questo prodotto: non ci sono nè ci potrebbero essere differenze. 

 

Vini beverini VS Vini grossi: 2-0

                                                             

La competizione tra vini leggeri, beverini, meglio con le bollicine e vini importanti, concentrati, molto alcolici vedono al momento vincitori i primi per tre a zero come Brasile-Cile 3-0.

Le tendenze cambiano, i momenti di bere vino anche. I vini con le bollicine si bevono a tutte le ore, si bevono negli “spritz” (spumante, aperol, ghiaccio, limone) in compagnia, come aperitivo, al bar. I vini rossi, strutturati, concentrati, speziati, si berrebbero con una buona bistecca, una grigliata, durante i pasti; ma mangiare al ristorante costa, l’impegno nel preparare una buona cena è troppo. Ecco che allora, semplicemente, le quotazioni di vini spumanti sono alle stelle, mentre le quotazioni dei vini rossi Docg alle stalle. Errori ne sono stati fatti molti con i soliti giornalisti compiacenti: concentratori, tannini, osmosi inversa, hanno creato mostri di vino, che dopo due bicchieri ti stendono per troppa consistenza e invadenza.

Occorrerà tornare a vini rossi più semplici, fini, con gradazioni alcoliche moderate. Ma andatelo a dire agli assaggiatori “professionisti” che negli ultimi diieci anni hanno solo premiato i vini ciccioni, extra-large, ipercalorici, iperalcolici. Come faranno a cambiare rotta e giudicare secondo parametri molto diversi da quelli finora conosciuti?

 

 

Chi prende in prestito è schiavo di chi presta

Una chiave di lettura del particolare momento economico che vivono le imprese vinicole, ma più in generale tutta l’economia globalizzata, è proprio questa.

Negli ultimi anni, quando il credito sembrava infinito, molte imprese si sono indebitate a tal punto che ormai la maggior parte potrebbero essere rilevate dalle banche se decidessero di esigere il debito accumulato.

Sono dunque le banche, o meglio il sistema bancario attuale, che decide il prezzo attuale del vino? Che ricordo rimane stabilmente al di sotto del 50% dei costi di produzione qui in Chianti… . Oppure è solamente la domanda/offerta che sta provocando sofferenza nel mondo del vino, e non solo? http://www.youtube.com/watch?v=9L-6O7DvFiE

 

Fare un nuovo vigneto

 Fare un nuovo vigneto può essere un lavoro colossale. A Caparsa è in corso la realizzazione di 2,2 Ha e devo dire che a parte la stagione primaverile estremamente piovosa che ha ritardato tutti i lavori, è stato necessario, per costruire una parte dei drenaggi ben 6.000 foratoni di laterizio 21x25x25 ! (Oltre a qualche centinaio di metri lineari costruiti con i sassi della vigna). Qui si può avere un’idea di come si costruisce una vigna

Cosa non si fa per un buon bicchiere di vino… 🙂

 

I Soci del Consorzio Chianti Classico si sono spaccati in due sulla decisione di diminuire del 20% la produzione 2010

L’intento era quello di riallineare il mercato domanda/offerta. Il vino Chianti Classico sfuso infatti è a quotazioni minime storiche (circa 50% dei costi di produzione)per molte ragioni tra cui l’aumento delle giacenze. Sono prevalentemente le grandi cooperative contrarie alla diminuzione.

Io sono favorevole alla diminuzione, ma cambierei opinione se tutti i produttori e le cooperative siano ligi nel rispetto del disciplinare al 100%. Senza entrare in commenti, faccio solo notare che le cooperative fanno loro le denunce di produzione dei singli conferenti…

 

Le dannazioni del vignaiolo 2010

  • La grandine
  • I caprioli
  • I daini
  • La peronospora
  • La pioggia continua
  • La mancanza di Sole
  • Lo scasso che non si può fare per la terra bagnata
  • Il figlio che va male a scuola
  • Il sabato e la domenica a lavorare
  • Il mal di schiena
  • Il trattore che si rompe
  • Il litigio con la moglie
  • La malolattica
  • L’operaio che non vuol andare in pensione

Meno male che la sera c’è il vino a tavola! Laughing

 

Nuova piattaforma blog

Il mio nuovo blog dovrebbe da ora essere operativo ed efficiente. Dopo tre anni della vecchia piattaforma obsoleta sono passato ad una piattaforma opensorce più dinamica e spero efficiente.
Però vorrei consigli e segnalazioni di malfunzionamenti!
E’ stata dura ma penso di aver fatto un buon lavoro in queste maledette giornate di maggio così piovose.
Se un si lavora in vigna si lavora in casa!
Ringrazio da ora tutti coloro che mi possono aiutare in questo.

 

 

La corsa al rialzo

 Le quotazoni del vino, in particolar modo il vino Chianti Classico, sono legate alla prosperità e alla crisi. Negli ultimi 18/24 mesi le quotazioni sono a circa il 50% del costo di produzione. Tutto normale, questo periodo è stato il periodo dei commercianti: hanno potuto scegliere e decidere quanto pagare, se il prezzo non andava bene a uno andava bene a un'altro.

Come in Borsa, tutto è una speculazione. C'è chi scommette al ribasso, chi scommette al rialzo. La scommessa al ribasso ha premiato fino ad oggi, ma le condizioni stanno cambiando. Le scommesse ora si faranno al rialzo: le condizioni meteo ormai non permetteranno produzioni adatte al ribasso, anzi la prossima vendemmia assicurerà oltre alla scarsità, scarsa qualità. A meno di un miracolo. L'Euro ogni giorno si svaluta.

Ecco allora, ora comincia la corsa al rialzo.