Considerazioni Vendemmiali

Iniziata la vendemmia il 4 Ottobre nella vigna “Della Fiamma”, ho rilevato ottime gradazioni di oltre 13,5°, e con un’assidua selezione delle uve in vendemmia condotte personalmente ho portato a casa uve buonissime. (In vendemmia si eliminano la parte secca dell’uva colpita dalla peronospora, scegliendo i migliori grappoli, senza bisogno di inutili macchinari come i nastri trasportatori).

Molte preoccupazioni sono arrivate dopo il 5, essendo piovuto tantissimo la notte prima e con alte temperature la Botrytis ha in effetti cominciato velocemente ad avanzare nei grappoli sopratutto nelle vigne più giovani e meno ventilate. Il mio buonumore è diminuito all’orchè la selezione doveva riguardare anche i grappoli danneggiati dalla muffa.

Oggi l’umore buono è ripartito vendemmiando nella vigna “Dei Gemelli”: uve fantastiche, produzioni di circa 18 ql/ha, gradazione di 14,5° .

Una giornata fantastica.

Noto che le viti essendo di un bel verde, stanno ancora lavorando e accumulando tutte quelle sostanza benefiche nell’uva.

Quest’anno, nessuna goccia di vino per gli industriali: così imparano! 🙂

 

Considerazioni pre-vendemmiali

  La vendemmia a Caparsa sarà particolarmente scarsa di quantità. Ho perso molta uva a causa della cattiva stagione, ritardo stagionale, grandine e peronospora, che ha colpito duramente i miei vigneti biologici. Lunedì prossimo comincerò la vendemmia del Sangiovese. Sono sicuro di poter fare un’ottimo vino poichè la selezione naturale è stata veramente grande. Probabilmente la produzione si attesterà su 150 Hl su 9 Ha di vigneto in produzione (ma posso essere più preciso solo alla fine della vendemmia). Sto realizzando la convinzione che la famosa connessione tra quantità e qualità sia quest’anno una relazione spinta alla massima potenza. Nonostante le difficoltà, ho affrontato l’annata non certo con troppi trattamenti, solo cinque, invece delle decine che sento a giro, cercando di assecondare l’autodifesa della vite e quindi quello che l’annata può dare mantenendo una salubrità integrale.

Le uve bianche di Trebbiano e Malvasia raccolte Venerdì e Sabato, raggiungeranno spontaneamente una gradazione di alcool finale di 12,6 e questo è molto confortante.

Radda in Chianti Uber Alles

Eh sì, con soddisfazione noto che i vini di Radda in Chianti, con i loro produttori, stanno ai vertici delle classifiche dei vini migliori.

La guida Espresso ha dato eccellenze al Baron’Ugo di Monteraponi, alle Pergole Torte di Montevertine e l’Acciaiolo del Castello d’Albola. Modestamente sò che sono stato citato nella guida Slow Food col mio Rosso di Caparsa. E ancora mancano i tre bicchieri della guida del Gambero Rosso e Vini buoni d’Italia del Touring Club…

Dunque Radda al centro della vitivinicoltura Italiana: E’ una grande soddisfazione per questo piccolo territorio interamente al centro del Chianti Classico, dove da qualche tempo i vini sono considerati tra i migliori del mondo… o per lo meno ci si prova! :))

Un grazie di cuore a tutti i produttori (no alla concorrenza! Uniti si vince!)  e a tutti gli appassionati di vino di Radda.

 

Caparsa in Contrada del Nicchio il 24 Luglio

Ogni anno le 17 contrade di Siena fanno ognuna una festa titolare, della durate di una settimana circa. Ogni sera si mangia, spettacoli, ci si diverte, grande folla di contradaioli, di senesi, anche dei turisti.
Mentre la maggior parte delle città sono vuote in estate, Siena ha almeno 3 settimane di pienone. Le feste titolari sono sempre seguitissime.

L’Enoclub di Siena, ha organizzato una iniziativa dal titolo: “Vino e Contrade, per un consumo di vino responsabile” in alcune contrade. Caparsa presenta alcuni suoi vini mercoledì 24 Luglio a Siena, nella Contrada del Nicchio, presso la Società La Pania, Via Dei Pispini, 112 insieme a altri produttori di Radda in Chianti e Montalcino. La degustazione è gratuita (5 euro di cauzione per il bicchiere) con un buffet di abbinamento compreso…

Un’occasione per visitare e capire Siena, una città certamente affascinante ma a volte “chiusa” nella sua identità.

 

Il figlio vino

Il vino per me e molti vignaioli è come un figlio. La produzione in vigna è come un parto, la nascita è un’evento unico, la crescita è un’avventura.

Come per tutti i figli, qualche nascita è piena di problemi, altre più facili. La “gestazione” di quest’anno, a Caparsa, non è delle migliori a causa di diverse condizioni ambientali avverse, non certo per il poco amore o attenzioni. Se nascerà un figlio diversamente abile, oppure con qualsiasi altro problema, sarà sempre un mio figlio, un figlio da amare, fino in fondo.

Dopo questa metafora, vorrei invitare tutti coloro che mi domandano: “qual’è il vino o l’annata migliore?” a non farmi MAI questa domanda. Ogni vino, ogni annata è un’atto d’amore per questo prodotto: non ci sono nè ci potrebbero essere differenze. 

 

Vini beverini VS Vini grossi: 2-0

                                                             

La competizione tra vini leggeri, beverini, meglio con le bollicine e vini importanti, concentrati, molto alcolici vedono al momento vincitori i primi per tre a zero come Brasile-Cile 3-0.

Le tendenze cambiano, i momenti di bere vino anche. I vini con le bollicine si bevono a tutte le ore, si bevono negli “spritz” (spumante, aperol, ghiaccio, limone) in compagnia, come aperitivo, al bar. I vini rossi, strutturati, concentrati, speziati, si berrebbero con una buona bistecca, una grigliata, durante i pasti; ma mangiare al ristorante costa, l’impegno nel preparare una buona cena è troppo. Ecco che allora, semplicemente, le quotazioni di vini spumanti sono alle stelle, mentre le quotazioni dei vini rossi Docg alle stalle. Errori ne sono stati fatti molti con i soliti giornalisti compiacenti: concentratori, tannini, osmosi inversa, hanno creato mostri di vino, che dopo due bicchieri ti stendono per troppa consistenza e invadenza.

Occorrerà tornare a vini rossi più semplici, fini, con gradazioni alcoliche moderate. Ma andatelo a dire agli assaggiatori “professionisti” che negli ultimi diieci anni hanno solo premiato i vini ciccioni, extra-large, ipercalorici, iperalcolici. Come faranno a cambiare rotta e giudicare secondo parametri molto diversi da quelli finora conosciuti?

 

 

Fare un nuovo vigneto

 Fare un nuovo vigneto può essere un lavoro colossale. A Caparsa è in corso la realizzazione di 2,2 Ha e devo dire che a parte la stagione primaverile estremamente piovosa che ha ritardato tutti i lavori, è stato necessario, per costruire una parte dei drenaggi ben 6.000 foratoni di laterizio 21x25x25 ! (Oltre a qualche centinaio di metri lineari costruiti con i sassi della vigna). Qui si può avere un’idea di come si costruisce una vigna

Cosa non si fa per un buon bicchiere di vino… 🙂

 

Il vino è sempre vino!

Dopo due giorni di degustazioni e seminari a Radda, dove i vini del luogo sono stati protagonisti, riporto alcuni pensieri.
Innanzitutto ringrazio Carlo Macchi che mi ha inserito nella comparazione Sangiovese/Nebbiolo (3 Baroli e 3 Chianti Classico) di cui il mio Doccio a Matteo 2000 Riserva ha fatto una buona figura ed anche l’Enoclub di Siena dove nell’elogio all’invecchiamento pare che il vino Doccio a Matteo 1999 Riserva è stato apprezzato subito dietro a Montevertine Il Sodaccio 1988 (che è un mito per la sua freschezza!). Ringrazio poi la ProLoco di Radda e tutti i ragazzi che hanno collaborato per la felice manifestazione.

Devo poi sottolineare che la semplicità e l’umiltà di tutti è stata la base dell’atmosfera generale. La tentazione di adoperare linguaggi forbiti e inutili nel descrivere i vini, spesso incompresibili, non è stata nemmeno sfiorata. Tutti e ovunque hanno usato linguaggi e comportamenti semplici come umanamente deve essere.
Una vittoria del vino, quello autentico, sulla presunzione e sullo snobismo enologico.

Vino per la Fondazione Corti: Enoclub Siena

Durante la due giorni di Radda nel Bicchiere, il 5 e 6 giugno 2010, verrà presentata un’iniziativa benefica a favore della Fondazione Corti. Si tratta di una confezione in legno composta da tre grandi vini rossi di Radda in Chianti, realizzata con il coordinamento dell’Enoclub Siena, le etichette dell’artista senese Alessandro Grazi, in collaborazione con alcuni tra i più importanti produttori chiantigiani. La cassetta contiene queste bottiglie: Montevertine 2007, Chianti Classico Riserva Doccio a Matteo 1999 Caparsa, Chianti Classico Riserva Il Campitello 2004 Monteraponi. Tre bottiglie preziose, di produttori di qualità e in annate ottime, con etichette ad hoc in edizione limitata, numerata ed autografata. L’iniziativa è rivolta ai soci e simpatizzanti dell’Associazione Enoclub Siena, promozionalmente aperta a tutti durante il periodo della manifestazione di Radda. Alla qualità del vino, al valore artistico e collezionistico delle etichette, si aggiunge il fine umanitario: una quota parte del ricavato, al netto delle spese sostenute, verrà devoluta in beneficienza alla Fondazione Corti, attiva nel sostegno economico e tecnico-logistico del St. Mary’s Hospital Lacor di Gulu, nel Nord dell’Uganda. La Fondazione Corti, l’Enoclub Siena, i tre produttori e Alessandro Grazi hanno messo insieme le loro forze in questa curiosa sinergia per realizzare un progetto prezioso, utile, genuino, che li unisce in maniera ideale e concreta.
La cassetta costerà 95 euro (offerta minima, tutto quello che eventualmente verrà offerto in più andrà alla Fondazione Corti). Ogni confezione includerà un DVD esplicativo dell’attività del St. Mary’s Hospital Lacor.

ttp://www.fondazionecorti.it/italia/?lng=ita
http://www.artedidee.it/artista.asp?id=1
http://vino.forumfree.it/
http://www.montevertine.it/ita/azienda.html
http://www.caparsa.it/
http://www.monteraponi.it/

Per Info:
Associazione EnoClub Siena
Cell.  331 1078464 (Davide Bonucci)
enoclubsiena@gmail.com

I Soci del Consorzio Chianti Classico si sono spaccati in due sulla decisione di diminuire del 20% la produzione 2010

L’intento era quello di riallineare il mercato domanda/offerta. Il vino Chianti Classico sfuso infatti è a quotazioni minime storiche (circa 50% dei costi di produzione)per molte ragioni tra cui l’aumento delle giacenze. Sono prevalentemente le grandi cooperative contrarie alla diminuzione.

Io sono favorevole alla diminuzione, ma cambierei opinione se tutti i produttori e le cooperative siano ligi nel rispetto del disciplinare al 100%. Senza entrare in commenti, faccio solo notare che le cooperative fanno loro le denunce di produzione dei singli conferenti…